Bet Shemesh

Lo Stato di Israele è diviso in sei distretti amministrativi. La città di Bet Shemesh si trova nel distretto di Gerusalemme, una tra le regioni più piccole ma con la più alta densità di popolazione di tutto lo Stato.

Nelle vicinanze della odierna Bet Shemesh si possono ancora ammirare le rovine della antica città, il cui significato in ebraico è Dimora Del Sole, e che deve il suo nome alla dea dei Canaaniti Shamash.

Gli scavi effettuati in questa zona nel 2003 hanno portato alla luce la più antica forgia per ferro mai rinvenuta, e inoltre l’antica città fortificata reca le tracce di un sistema idrico piuttosto elaborato che è stato fatto risalire al 900 a.C. circa. Nell’antico insediamento sono stati rinvenute anche tracce di animali kosher, ovvero macellati e preparati secondo le rigide prescrizioni della Torah: questo suggerisce la presenza di una comunità ebrea già al tempo dei primi sovrani biblici.

Fino a circa metà del ventesimo secolo la città di Bet Shemesh faceva parte di un vasto insediamento arabo chiamato Bet Natif, o Bayt Nattif, situato lungo la strada che collegava Eleutheropolis a Gerusalemme. Tra il 1517 e il 1917 questo territorio era abitato e governato dagli ottomani, e tra il 1917 e il 1948 fu sotto l’autorità del Mandato Britannico in Palestina.

Nel 1948, allo scoppiare dei conflitti tra la componente ebraica e quella arabo-palestinese, Bet Shemesh era un posto di blocco militare di confine, che aveva lo scopo di presidiare l’accesso alla linea ferroviaria diretta a Gush Etzon, un insieme di comunità ebraiche insediate nei Monti della Giudea. Il blocco militare è stato chiuso e riaperto più volte, e presidiato a turno dagli israeliani e dai militari egiziani. Attualmente è ancora in corso una disputa tra diversi enti in merito alla conservazione e alla valorizzazione storico-religiosa di quest’area. Dal 1949, a seguito degli armistizi firmati da Israele per tracciare i confini del nuovo stato, nel territorio di Bet Shemesh sono nati insediamenti di coloni ebrei provenienti dalla Romania, dal Marocco e dal Kurdistan.

Nel 1977 Bet Shemesh divenne la roccaforte del partito nazionalista liberale della destra israeliana, Likud, guidato dal Primo Ministro Menachem Begin. Grazie a una serie di investimenti che diedero impulso allo sviluppo commerciale della zona, nel 1990 la città assistette alla nascita di nuovi insediamenti, creati soprattutto da immigrati russi che erano riusciti a sfuggire al regime sovietico tenendo nascosta la propria fede ebraica. Negli anni successivi ci furono altri intensi flussi migratori di ebrei provenienti da paesi di lingua anglosassone, soprattutto dagli Stati Uniti. Questo evento ha fatto sorgere la necessità di creare nuovi insediamenti per gli ebrei ortodossi, ma anche per alcuni palestinesi filo-israeliani che non tolleravano più di restare sotto il dominio palestinese: questo ha dato vita nel 1988 alle comunità di Bet Shemesh A e Bet Shemesh B. Nel 2002 Bet Shemesh ha visto anche l’afflusso di una numerosa comunità di ebrei etiopi, che sono diventati nel tempo una componente predominante.

La moderna città di Bet Shemesh è un conglomerato urbano circondato da pianure e parchi naturali, come la Riserva del Nahal Dolev e la Grotta di Stalattiti di Avshalom. Secondo un censimento del 2006 a Bet Shemesh vivono 64.800 persone, di cui oltre la metà sono ebree.